16 novembre 2012

Pizzo, Pizzo e .... ancora Pizzo!

Pizzo, MerlettoTrina.
Tre termini che significano la medesima cosa.
Cio' che proprio non mi sono mai spiegata e' come faccia una maschiaccia come me, da jeans e camicia, ad adorare un tessuto tanto femminile e ricercato.
Ma cosi' e': mi piace per i vestiti da gran sera (elegantissimo!), mi piace per gli abiti da sposa (molto romantico), mi piace applicato sui vestiti in cotone naturale tipici del Mondo Latino.
Straordinario per dettagli unici, un paio di scarpe, una pochette magari arricchita con perline, un ventaglio retro'.
Proviamo allora a vedere da vicino cosa si intenda per pizzo ed in quali modi possa essere realizzato.

In primis il Pizzo e' un particolare tipo di lavorazione dei filati per ottenere un tessuto leggero, prezioso, ornato. Puo' essere realizzato a mano o a macchina: nel secondo caso risulta essere meno pregiato.

Lavorazione a mano
*) a tombolo:

 realizzato con bastoncini detti "fuselli":

*) ad ago, su rete fatta a mano o a macchina. Due le tipologie, il "filet" e il "puncetto":
        
Nel "puncetto" non esiste uno schema: la merlettaia segue il proprio estro ed il ricordo di tradizionali motivi geometrici che vengono tramandati da generazione in generazione.

*) a punto in aria; l'esempio piu' rappresentativo e' dato dal "merletto di Burano":











*) "macrame' ": senza l'ausilio di strumenti specifici:
 


*) all'uncinetto:
 

La realizzazione dei merletti e' diffusa in tutta Italia da secoli. Moltissimi pizzi hanno finito per assumere caratteristiche particolari in alcune zone tanto che il loro nome identifica la localita' da cui provengono (Pizzo Venezia, Tombolo di Cantu', Puncetto della Valsesia).
Anche il disegno varia a seconda della tecnica utilizzata e dalle tradizioni locali.
Genericamente piu' il filato e' sottile piu' il merletto risulta impalpabile e considerato prezioso.
Di solito viene utilizzato il cotone. Anticamente veniva impiegata anche la seta, addirittura fili di oro o argento.

Lavorazione a macchina
A seconda dei telai utilizzati per la loro realizzazione i pizzi prodotti a macchina si dividono in due grandi famiglie:
. Pizzi Leavers
. Pizzi Jacquard

Pizzi Leavers
La denominazione deriva dal tipo di telaio utilizzato per la loro fabbricazione, telaio nato in Inghilterra nella prima meta' del XIX sec., poi approdato in Francia - a Calais - dove tuttora si trova la maggior concentrazione produttiva di pizzi pregiati. Si calcola che in Francia vi siano addirittura 1.000 dei 1.200 telai presenti nel Mondo.
I telai sono caratterizzati da un elaboratissimo funzionamento di intrecci di trama e ordito; lavorano con un numero molto elevato di fili e i pizzi che ne nascono si distinguono per una particolare finezza data dai punti lunghi, per l'alta definizione del disegno con motivi ben in rilievo, per il fondo vario estremamente fine.


Pizzi Jacquard
La denominazione deriva dal nome dato alla famiglia di telai nati in Germania dopo la II Guerra Mondiale.
Caratteristica comune e' il punto tricot da cui il pizzo nasce, punto molto piu' semplice di quello ottenuto con l'intreccio di trama e ordito dei telai Leavers.
Il risultato e' meno sottile, con motivi meno definiti ed un aspetto piatto privo di spessore. Si notano inoltre nella lavorazione delle barre a maglia per rinforzare il fondo.

                      



Paola

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