14 luglio 2013

Dal Gossip qualche spunto ...

Girovagando, anzi navigando distrattamente in rete, mi sono imbattuta in un paio di articoli - su http://www.gossip.it/ - che mostrano le due cerimonie organizzate da Giada Desideri e Luca Ward per il loro matrimonio.


























Avrete gia' avuto modo di notare che sono poco avvezza alle notizie di gossip. Anzi, a dire la verita' i pettegolezzi mi interessano veramente poco ...
Ma quando ci sono festeggiamenti vari la mia curiosita' assume toni preoccupanti: e devo documentarmi!

Prima di tutto a catturare la mia attenzione sono i vestiti, le scarpe, le pettinature; i colori e gli abbinamenti.
Quando poi si parla di evento nuziale devo studiarmi per filo e per segno l'abito della sposa. Mai con l'intento di giudicare, semmai per conoscere anche attraverso una scelta cosi' importante gli svariati gusti delle persone.

Dicevamo: Giada Desideri e Luca Ward
Delle due cerimonie organizzate a catturare maggiormente la mia attenzione e' stata la seconda, svoltasi sul litorale laziale, perche' offre un paio di spunti interessanti relativamente al capitolo che stiamo trattando in questi giorni.


Il primo colpisce in pieno una mia debolezza: le scarpe!
Sia la sposa che un'invitata hanno (saggiamente) preferito indossare dei sandali che hanno molto in comune con quelli da me scelti per completare il look Turchese & Sabbia.



L'altra riflessione e' invece un po' piu' seria.
E riguarda le "seconde" cerimonie e i matrimoni "simbolici" o - laico figurativi che dir si voglia - che tante coppie italiane considerano, ispirate dalle molteplici immagini che campeggiano su riviste di settore, soprattutto angloamericane.

A tutto devo necessariamente fare una premessa. Importante.
Il mio personalissimo punto di vista non vuole in nessun modo essere una critica nei confronti di Chi - giustamente (!) - in occasione del proprio matrimonio sceglie opzioni alternative.
Sono assolutamente convinta che sia sacrosanto che ognuno di noi, con la propria unicita', organizzi cio' che e' meglio per se' e per il proprio partner.
Detto questo, pero', mi permetto una considerazione.

Il matrimonio non e' una festa.
Il matrimonio e' un atto ben preciso grazie al quale due vite, due cammini, due storie si uniscono e si fondono - in teoria - per sempre.
E' un atto attraverso il quale due persone diventano un unico nucleo famigliare.

L'emozione che spesso fa arrivare alle lacrime, il batticuore, il sentimento che si provano nel momento in cui ci si stringe la mano reciprocamente e si pronuncia  "Lo Voglio"  sono irripetibili.
E quell'attimo, quella frazione temporale di una manciata di secondi, racchiude il senso della cerimonia.

Poi, una volta sposati, si possono ideare tutte le feste possibili e immaginabili.
Che durino poche ore, un intero week end, piu' giorni.
Con piu' abiti, con colori sgargianti, con musica e danze e tanti amici chiassosi all'aria aperta, o in compagnia di pochi intimi davanti ad un camino.

Ma che senso ha ripetere la cerimonia?
Leggo sempre piu' spesso articoli che propongono matrimoni simbolici dove l'atto di firmare i Registri Comunali viene liquidato con tanta freddezza.
Addirittura qualcuno suggerisce - come cortesia per gli ospiti - di recarsi in Municipio in fretta e furia per poi intrattenere tutti con qualcosa di spettacolare.

Io mi sono sposata, lo sapete, dopo tanti anni di convivenza e di condivisione di tutto.
E vi posso assicurare che cio' che ho provato guardando mio marito negli occhi quando l'Officiante ci ha esortato a dirci qualcosa e' stato incalcolabile. Enormemente profondo, toccante. Magico.
Portero' nel cuore quel momento tutta la vita.

Provate a pensarci.
Di feste ne potrete organizzare quante vorrete. Di cerimonie nuziali - vi auguro - una ed una sola.
Paola

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