4 febbraio 2013

Il Carnevale e i Confetti

Uno degli aspetti che piu' mi affascina della nostra Italia e' la presenza ancora viva - se non nelle gesta almeno nei ricordi - di tante tradizioni locali, discendenti da altrettante leggende, che differenziano la nostra cultura e la arricchiscono in una maniera  unica.

Ad aiutarci a rivivere una tradizione legata al Carnevale e' la Sig.ra Loredana Mucci, della Confetteria Mario Mucci di Andria (BT), Confetteria di cui vi avevo gia' parlato nello scorso mese di Agosto.



Sig.ra Loredana, quando nasce la tradizione di offrire i confetti a Carnevale?
<Nei primi del ‘900 c'era ad Andria una suggestiva tradizione di Carnevale, ormai quasi del tutto scomparsa, legata ai confetti: la “Petresciata” (in dialetto andriese la “Ptrscioit”, dalla parola pietra, che significa lancio di pietre ma, in questo caso, lancio di confetti che arrivavano come pietre).

In quei giorni i fidanzati, con i familiari, si recavano a casa delle fidanzate, future spose, e facevano piovere sul capo della ragazza una massa di confetti colorati, in particolare i Fruttini al rosolio, i Confetti ricci e i Cannellini, mentre le suocere regalavano alle future nuore una bomboniera colma di tutti i tipi di confetti, questi ultimi però di maggior pregio, tra cui i “Tenerelli”.>


Confetti Cannellini, Ricci, Fruttini al Rosolio 
e con Marzapane

Sento menzionare i Confetti Ricci e i Tenerelli.
Mi emoziono.
Li avevo scelti, tra le tante varieta', per il mio matrimonio .........


Ci sveli il segreto dei "Tenerelli". Cosa li rende cosi' speciali?
<I Tenerelli, inventati negli anni ’20 dal mio bisnonno Nicola Mucci e, da allora, divenuti i confetti tipici del Carnevale di Andria, sono realizzati con le superbe nocciole del “Piemonte igp” delle Langhe e le pregiate mandorle di Toritto (BA) - varietà “Filippo Cea” -, ricoperte da un doppio strato di purissimo cioccolato fondente e bianco e, velate da uno strato di confettatura delicatamente colorata.>



In cosa consisteva la "Petresciata"?
<La “Petresciata” fatta in casa alla futura sposa simboleggiava chiaramente augurio di “Prosperità e Fertilità”.
Infatti, i confetti sono simbolo di fecondità: il loro cuore dolcissimo e tenerissimo è metafora del seme celato nella terra o nella donna, che poi darà frutti. 
Lanciarli o consumarli era ritenuto atto propiziatorio, come premessa di rinnovamento del ciclo della vita; stesso motivo per il quale si offrono i confetti ad ogni lieta ricorrenza della vita.
Se questo gesto non avveniva ogni anno a Carnevale erano guai, poiché i parenti della futura sposa potevano pensare che la ragazza non fosse gradita in casa del futuro sposo.>

E per strada? Come si festeggiava il Carnevale?
<Un’altra tradizione, ormai scomparsa da quasi un secolo, era quella di fare la “Petresciata” questa volta però per strada, tra i gruppi mascherati. Soprattutto i ragazzi, aspettavano il Carnevale poiché, essendo mascherati e non riconoscibili dagli altri, ne approfittavano per risolvere qualche screzio e lanciavano, assieme ai coriandoli, i “Diavoloni” (chiamati in dialetto andriese “Le Cocchele”) grossi confettoni di zucchero colorati del diametro di una pallina da ping pong.



Per le strade si creavano delle vere e proprie battaglie e, siccome si rompevano i vetri delle case e dei negozi ma, soprattutto, la gente finiva in ospedale, il podestà di Andria negli anni ’20 emise un comunicato scritto al mio bisnonno, con cui gli proibiva la produzione e vendita di questi Diavoloni, poiché usati come corpi contundenti.>

Quali specialita' hanno sostituito i "Diavoloni"?
< I "Diavoloni" furono sostituiti da dei grossi confettoni di marzapane e zucchero chiamati “Fiaschette” ,



realizzati come se fossero delle mini borsette che, negli ultimi 40 anni sono stati a loro volta sostituiti da dei semplici confettoni/medaglioni di marzapane e zucchero, di forma rotonda, senza ulteriori decorazioni di glassa, che però ancora oggi vengono dipinti a mano (!) da una nostra pittrice con coloranti naturali e, personalizzati per qualsiasi occasione.>




E' ancora viva questa tradizione oggi?
<Oggi questa tradizione non è più sentita come una volta però ci sono molte suocere che ci tengono a mantenerla viva ogni anno a Carnevale.
Tutt’oggi, comunque, ad Andria in ogni famiglia c’è sempre l’usanza di consumare i Tenerelli a Carnevale.
Come recita il nostro slogan pubblicitario:  “Non è Carnevale senza i Tenerelli Mucci”.>


Saluto la Sig.ra Loredana Mucci, ringraziandoLa sentitamente per la straordinaria intervista che mi ha rilasciato.
Vorrei farle altre mille domande ma so che il Suo tempo e' prezioso, soprattutto in un periodo dell'anno cosi' significativo per la Sua storica azienda.

Ma ci rivedremo ai primi di Marzo.
Desidero farmi raccontare alcuni cenni storici sui confetti, sapere quando e' nata l'usanza di regalare le bomboniere, e carpire anche qualche segreto sulla lavorazione.

Paola


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.